Che cos’ è davvero la moda green? E come utilizzare l’e-commerce per trovare i capi giusti che siano sostenibili e di qualità? La risposta arriva da questo testo scritto da alcune studentesse del secondo anno del conrso di Fashion styling&Communication all’Accademia del Lusso di Milano. Ovvero: Veronica Baldo, Francesca Ferrari, Anna Fiore, Milena Forgiarini, Camilla Formicola, Silvia Fortunato e Martina Gamba.
Moda green: tutto quelle che c’è da sapere
“Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”
. Questa è la sostenibilità, ovvero un concetto etico diventato fondamentale. Già dagli anni ’70 sono arrivati i primi accenni di una presa di coscienza da parte delle persone. Ma è negli ultimi anni che l’aspetto sostenibile è indispensabile per il consumatore tipico di questo periodo. Che acquista da brand attenti a cause sociali. La sostenibilità è diventata un aspetto importante anche per i brand di moda, storici o emergenti, di lusso o meno. Che lentamente stanno cambiando le loro politiche per adattarsi a questo nuovo formato di produzione antiwaste.
Le grandi aziende del fashion hanno iniziato ad adottare pratiche green. Principalmente intervenendo sui materiali, utilizzando quelli di scarto:
- tessuti gettati trasformati con il processo dell’upcycling
- reti da pesca
- alghe
- fibra del latte
- plastica riciclata
Molte innovazioni sono state fatte nel settore della pelle, in cui si lavora su alternative ecologiche che non danneggino né gli animali né il pianeta. Ottenendola insomma da scarti di lavorazione del vino, oppure creandola direttamente in laboratorio.
I vantagi dei processi sostenibili
I processi sostenibili della moda green non solo sfruttano meno le risorse del pianeta, che scarseggiano ora più che mai, ma aiutano a diminuire l’impatto ambientale. Dato dall’inquinamento e dal consumo di miliardi di litri d’acqua che ogni anno vengono impiegati per la produzione di abbigliamento, e in particolare del denim. Un’altra modalità sostenibile nel fashion è la concezione del second-hand e del renting. Sempre più consumatori e aziende scelgono di acquistare e vendere prodotti già stati utilizzati da altri: Di modo che un elemento possa di nuovo “vivere” e on debba essere buttato. Oppure scelgono semplicemente di noleggiarli, soprattuto per occasioni speciali.
La vera svolta sta, però, nella realizzazione di sfilate totalmente eco-sostenibili. Dimostrato per esempio dalla Copenaghen Fashion Week, che ha ridotto l’impatto ambientale del 50% e ha adottato il 50% di tessuti organici e riciclati, rendendola green al 100%. La sostenibilità è un fattore molto importante, da tenere a mente nel momento in cui si vuole comprare, produrre e vendere prodotti del fashion. Ed è sempre più importante fare scelte consapevoli ed intelligenti perché anche i bisogni del futuro possano essere soddisfatti.
Come la moda sostenibile ha impattato sul settore del fashion?
Osservando alcuni dati concreti, il mercato del fashion sostenibile a livello mondiale ha raggiunto un valore di 6,40
miliardi di dollari, ovvero 5,3 miliardi di euro. Dal 2015, la crescita annua è stata di circa il 9% e non è previsto che diminuisca. Anzi, nel 2025 si stima che l’industria del green cresca fino a quasi 10 miliardi di dollari, ovvero 8,3 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 9,1%. Ad oggi, tante potenze a livello mondiale hanno influenzato molto la convenzione al mercato sostenibile, grazie a particolari iniziative governative.
Dalla Cina all’India che annunciano il loro piano di produzione sostenbile, coinvolgendo anche la produzione di abbigliamento. E mirano verso una moda sostenibile che contribuisca ad un ambiente pulito. Poi ancora la Francia, che
si prefigge l’obbiettivo di diventare la capitale mondiale della moda green entro il 2024, attraverso il progetto “Paris Good Fashion”. Insomma, anche per i grandi colossi sia a livello economico sia a livello di prodotti moda, il sostenibile è diventato un fattore che non si può tralasciare. Rendendosi conto che è una causa per cui è importante battersi.
Dove acquistare sostenibile
La crescita della moda sostenibile ha contribuito inoltre all’aumento degli acquisti online. Su piattaforme che si trovano esclusivamente in rete e che hanno la possibilità di vendere prodotti ecologici senza avere un maggiore impatto sull’ambiente. Le piattaforme che si sono adattate a questa tipologia di fashion, in realtà, sono molto conosciute: Troviamo per esempio Zalando, che nella sezione Privé promuove acquisti ecologici. E poi FarFetch, che oltre ad aver sottoscritto la Carta delle Nazioni Unite per una moda più sostenibile, si impegna ad investire in progetti ambientali riguardo boschi e foreste.
Altri siti sono, invece, meno conosciuti. C’è Gioosto, che promuove un’economia circolare per ridurre gli sprechi e valorizza l’ambiente e le persone. Oppure Il Vestito Verde, un sito itoda green
aliano che promuove marchi eco-sostenibili che utilizzano materie prime vegane, handmade e prodotte localmente. Esistono poi piattaforme ancora più green, in quanto vendono abbigliamento accessori di brand di lusso e non, ma di seconda mano. Ancora Zalando, che ha una sezione dedicata al second-hand. Vestiaire Collective, un rivenditore di prodotti di lusso già utilizzati, che offre la possibilità di comprare ma anche di vendere. Nonché Vinted, uno degli ultimi nati, ma che ha avuto una crescita esponenziale. Un sito in cui si può trovare qualsiasi prodotto, di lusso e non, ma che punta tutto sul riutilizzo e sull’economia circolare.
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