Coronavirus, le voci digitali: Francesco da Manhattan

da | 25 Mar 2020

Tra le testimonianze di italiani all’estero che vi proponiamo oggi anche c’è quella di Francesco Rulli da Manhattan, che ci racconta la sua esperienza dagli Stati Uniti da New York. Lui ci parla anche dei possibili problemi di ordine pubblico e del pericolo legato alla “corsa alle armi”, davvero preoccupante. Chiude il suo racconto con parole di vicinanza e i suoi auguri «a tutti gli italiani, per risolvere questa cosa tutti insieme». Ascoltiamo, e poi leggiamo, la sua testimonianza.
«Io sono residente a Manhattan dal 1992 e negli USA dal 1990. La situazione qui e’ abbastanza particolare, con famiglie come noi che sono in quarantena volontaria seguendo il consiglio dei governi Europei, mentre altre famiglie che stanno ancora vivendo una vita abbastanza normale non avendo legami diretti con l’Europa. I sono sposato con un’americana ma è ben informata di come stanno andando le cose in Italia e vede le cose come un’italiana. Abbiamo tre figlie, 14, 12 e 9 anni.

La situazione Coronavirus a Manhattan

New York bloccata

Manhattan è abbastanza deserta e gli uffici si sono finalmente svuotati, ma non c’è lo stesso clima che vedo in Italia. Credo semplicemente che non abbiamo ancora l’emergenza medica e perciò non tocca direttamente. Un po’ come era in Italia per la Cina.
Noi siamo alla nostra casa al mare a Southampton e francamente usciamo 1-2 volte a settimana solo per una visita veloce al supermercato, ma ora stiamo smettendo di fare anche questo.
La cosa che mi preoccupa di piu sono la vendita delle armi che sentiamo sta crescendo, e francamente credo che abbiamo più possibilità di essere uccisi da una pistola che dal virus. Anche se dove viviamo è una zona molto agiata (Southampton, NY) siamo coscienti della mentalità americana sull’essere armati e di come si innervosiscono in caso di emergenza.
Qui ancora la gente ne parla con tono ironico, ma visti a numeri che arrivano dall’Italia e le previsioni di oltre 1 milione di morti negli USA, tutti si stanno iniziando a preoccupare. Quelli più intelligenti sanno che il sistema sanitario qui non è fatto per crisi di massa e che mezza popolazione non si può neanche di prendere le ferie, immaginiamoci ammalarsi! Perciò torneremo alla tensione sociale ed il pericolo di atti di violenza, spero di sbagliarmi…
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