3Bee è la start up agri tech nata nel 2017 dall’idea di due amici, Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti, con l’obiettivo di proteggere le api in modo innovativo e sostenibile. Ad oggi è attiva in diversi Paesi del mondo, grazie alla sua tecnologia Hive tech, che garantisce il monitoraggio delle api all’interno del proprio alveare. Recentemente 3Bee ha lanciato un progetto: “adotta un alveare”, che permette di sostenere a distanza api e apicoltori. Niccolò Calandri ci racconta la storia della start up e il lancio del nuovo progetto “adotta un alveare” attraverso un intervista.
Intervista a Niccolò Calandri
Come nasce l’idea di 3Bee?
Io e Riccardo siamo amici da quando eravamo bambini. Nel 2016, abbiamo deciso insieme di rientrare in Italia per fondare un’azienda in grado di generare un impatto concreto sull’ambiente. L’idea è nata da precise e concrete necessità del mio socio Riccardo, biologo e apicoltore. Aveva il bisogno di curare le api attraverso l’utilizzo di dati, risparmiare tempo con una migliore organizzazione del lavoro. Subiva perdite di api e non sapeva come risolverlo.
Ad oggi in quanti paesi siete attivi e quanti apicoltori siete riusciti a coinvolgere in questo progetto?
I nostri device sono usati in tutto il mondo senza limitazione, circa 52 paesi attualmente. Invece a livello commerciale e di partnership con le aziende in Italia, Francia, Germania e Spagna dove abbiamo team dedicati per ogni nazione. Lavorano con noi oltre 5 mila apicoltori. Monitoriamo oltre 1 miliardo di api sia mellifere che selvatiche. Siamo specializzati negli impollinatori.
In termini di sostenibilità, la vostra iniziativa, in che modo ha impattato nel mondo delle api?
Le api, come sappiamo sono di tantissime specie, noi cerchiamo di migliorare la cura di tutti questi. Il nostro servizio permette di analizzare lo stato di salute delle api e di intervenire in modo mirato per curarle tramite differenti metodologie. Dall’interno, curando le api, dall’esterno sviluppando progetti di rigenerazione ambientale. Grazie a queste metodologie miglioriamo l’indice di bio diversità.
Leggendo la vostra storia, si nota che andate di pari passo sia con la sostenibilità, che con l’innovazione. In cosa consiste la vostra tecnologia “Hive Tech”?
Attraverso il nostro sistema IoT Hive Tech, l’apicoltore può monitorare H24 e in modo completo il proprio alveare. Il dispositivo è bio mimetico e rileva i parametri vitali delle api, necessari per monitorare lo stato di salute dell’alveare. I dati sono trasmessi in cloud dove vengono elaborati dai nostri algoritmi. Hanno lo scopo di diagnosticare e prevedere eventuali anomalie e malattie. Utilizzando l’app potrà analizzare meteo, produttività, livello delle scorte e fioriture, creando il proprio gestionale personalizzato. In questo modo apicoltori, agricoltori, aziende ed enti potranno migliorare la gestione della bio diversità e la salute delle api.
Oltre ad Hive Tech, abbiamo sviluppato Terra in collaborazione con ESA per la protezione degli impollinatori selvatici e Bioscan per le api selvatiche. Terra permette di analizzare da satellite le fioriture e il potere nettarifero. Bioscan conta e analizza gli insetti all’interno di un bosco per rilevare lo stato di salute.
Chi adotta un alveare, in che modo potrà sfruttare la vostra applicazione?
Il programma Adotta un alveare consente agli amanti della natura di proteggere un alveare a distanza e gustarne i suoi prodotti. Il nostro network di apicoltori si prende cura dell’alveare e tu, grazie al nostro esclusivo sistema di monitoraggio da remoto, puoi controllarne quotidianamente il suo sviluppo direttamente da smartphone o pc.
Seguirai l’apicoltore nei suoi lavori, leggendone note e osservazioni, e l’alveare durante il suo sviluppo e crescita. Credo che l’apicoltore sia un eroe dei nostri tempi. Il suo mestiere deve essere tutelato perché è fondamentale per preservare la bio diversità del Pianeta. I nostri apicoltori vanno ben oltre la cura interna delle api, ma si occupano della semina e gestione dei pascoli così da aiutare tutte le api.
Ci racconta come funziona invece il progetto adotta un’ape?
Le api sono tante e non tutte fanno miele. Abbiamo così realizzato una casetta per le osmie, una particolare specie di ape poco conosciuta. Le casette sono realizzate da ragazzi con disabilità lieve dalla cooperativa andirivieni. L’obiettivo è dare un primo lavoro a questi ragazzi per indirizzarli verso il mondo del lavoro. Le casette possono essere installate in qualsiasi balcone. Ospiteranno fino a 100 osmie. Sono api paffutelle e pelosette, che non pungono. Non sono aggressive e sono perfette come esempio per raccontare le api ai bambini. Vengono usate da oltre 100 scuole italiane nei nostri progetti educativi.
Avete lanciato anche il progetto “adotta un albero”, per la costruzione di una foresta che produce cibo per le api. In cosa consiste e quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati?
I nostri apicoltori stanno diventando coltivatori. Il loro obiettivo è di rendere il pascolo per le api, gustoso e ricco di essenze. Abbiamo già attivato oltre 150 apicoltori e agricoltori, che hanno messo a disposizione 150 ettari per le nostre api. L’obiettivo è 1 milione di alberi entro il 2024. Se volete darci una mano potete adottare uno di questi alberi e seguirne la crescita, i nostri coltivatori li fotograferanno e geolocalizzeranno. La CO₂ che assorbiranno questi alberi sarà la ciliegina sulla torta contro il cambiamento climatico.
Per quanto riguarda i vostri progetti futuri, state già pensando a qualche altra innovazione?
Il focus di ricerca ora è sugli impollinatori selvatici. Terra e Bioscan stanno crescendo molto velocemente e vogliamo diventare il riferimento per la protezione delle api. Per questo stiamo collaborando con 5 università europee. E con il CNR italiano per migliorare i nostri algoritmi e dare un ulteriore valore a questa immensa mole di Buzzz.
Un idea regalo sostenibile per Natale
In occasione del Natale, grazie a 3Bee, potrai regalare un alveare a distanza attraverso un semplice click. Garantendo la salvaguardia e lo sviluppo delle api.
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