Cryptovaluta, facebook ci riprova con i Zuck Bucks

da | 10 Apr 2022

Nel 2019 facebook aveva presentato Libra, una cryptovaluta pensata soprattutto per le economie emergenti. Per quei Paesi dove solo una piccola minoranza della popolazione ha un conto corrente. Il progetto doveva essere sviluppato da un consorzio, la Libra Foundation, che aveva visto l’adesione di diverse aziende importanti: da Vodafone a Visa, passando per eBay, PayPal, Uber e Iliad. Ma anche i big come Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook,  possono sbagliare. Libra incontrò l’ostilità delle banche centrali. Risultato: il progetto naufragò e cambiò nome in Diem. La sorte non è stata migliore dato che il progetto è stato recentemente liquidato per mancanza di autorizzazione da parte delle Authority Usa. E  le sue attività sono state rilevate dalla banca californiana Silvergate. L’importante però è però non mollare mai, e così ora Zuckerberg ci riprova con i Zuck Bucks.

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Il passo è necessario perché Facebook, rinominata in Meta, guarda all’universo virtuale del Metaverso per cercare flussi di entrate alternativi e nuove funzionalità. Vista la diminuzione dell’uso da parte degli iscritti  dei suoi social network Facebook (2,7 miliardi di utenti) e Instagram (1,15 miliardi).  Una tendenza che minaccia il fatturato, 118 miliardi di dollari di ricavi, basati sulla pubblicità. Così il Financial Times ha riportato la notizia che il braccio finanziario di Facebook, Meta Financial Technologies, vuole creare una valuta virtuale per il metaverso. Che i dipendenti hanno soprannominato “Zuck Bucks”.

Non si tratterebbe di una cryptovaluta di facebook basata sulla blockchain. Ma su token in-app che sarebbero controllati centralmente dall’azienda, simili a quelli utilizzati nelle app di gioco, come la valuta robux usata nel popolare gioco per bambini Roblox. Meta sta anche studiando la creazione di “social token” o “token di reputazionali”, che potrebbero essere emessi come ricompensa per contributi significativi nei gruppi di Facebook. Un altro sforzo è quello di creare “monete del creator” che potrebbero essere associate a particolari influencer sulla sua app di condivisione di foto Instagram.  Potrebbero esserci anche servizi finanziari più tradizionali, con l’obiettivo di aiutare a fornire prestiti alle piccole imprese a tassi interessanti.

Il progetto pilota

L’idea di Meta dunque è quella di integrare i token non fungibili (Nft) nelle sue app. Il progetto pilota di questa cryptovaluta di facebook dovrebbe partire già a maggio e sarà seguito dai test di funzionalità che consentiranno a gruppi di Facebook basati su Nft di essere monetizzati tramite commissioni e annunci.  Tanta creatività però rivela una crisi: Meta infatti ha perso più di 220 miliardi di dollari di capitalizzazione a febbraio. Quando ha dovuto ammettere davanti agli analisti che gli utenti del web stavano dedicando sempre più tempo ai rivali, come all’app video in formato breve TikTok.  Ora Facebook prima di procedere con la strategia sul metaverso e di popolare i suoi mondi social di avatar, vuole creare una valuta digitale di scambio meno regolamentata: il token digitale che non si basa sulla blockchain, che pare l’opzione più interessante.

Non sarebbe la prima volta che Facebook introduce una valuta nel suo ecosistema. Lo fece con Facebook Credits nel 2009, valuta virtuale che consentiva agli utenti di effettuare acquisti in-app, in giochi come FarmVille. Ciò rappresentava il 16% dei ricavi al momento della sua Ipo nel 2012, ma poi venne giudicata troppo costosa da mantenere.La società vuole anche accelerare gli investimenti per facilitare i pagamenti all’interno di WhatsApp e Messenger. E per aiutare i creator e influencer a monetizzare le loro attività, ad esempio tramite Nft. Ha anche segnalato l’intenzione di unire Facebook Pay, il suo sistema di pagamenti, che però ovviamente non utilizza la tecnologia blockchain, con Novi. Il portafoglio di valuta digitale che inizialmente avrebbe dovuto contenere la moneta virtuale Libra.

 

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